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Domande sulla Meditazione Samatha, Vipassana e la Meditazione in generale
Trovi un video con altre domande e risposte sulla meditazione vipassana e Samatha in fondo a questo articolo.
Meditazione Samatha: cercare di non pensare a nulla e focalizzarsi sul respiro.
Massi dice:
“Ciao Claudio, sto facendo (non quotidianamente) meditazione, quella “più semplice” cercare di non pensare a nulla e focalizzarsi sul respiro.
Quando arrivano i pensieri (sempre) mi aiuto concentrandomi sul movimento avanti e indietro della pancia dovuto al respiro.
Ti chiedo se c’è qualche altro segreto per riuscire a fare meglio e con meno fatica quello che sto facendo. So che sono in ritardo con l’invio della mia domanda tra i commenti.”
Non sei in ritardo.
Quella della focalizzazione è una fase antecedente alla Vipassana e si chiama Meditazione Samatha
Allora, io sai che ti dico che va bene come, se poi hai seguito tutto questo audio, penso che avrai capito di più, no?
Ti saranno arrivati di più. Se tu stai sul respiro e arrivano i pensieri va bene che arrivino, osservali, osserva come ti fanno stare, quindi i segreti sono, mi ripeterei, vale più o meno quello che ho detto anche prima, quindi stai con quello che c’è, semplicemente stai con quello che c’è.
Ci sono i pensieri va benissimo, stai con i pensieri e ritorna al respiro, quella è sempre la tua ancora.
E se la meditazione è interrotta da agenti esterni?
Vedo ogni tanto la chat che è silente, quindi vado avanti. Manuela Senno:
“Ciao. La vita frenetica ci porta sempre ad avere meno tempo…. Dici che ottengo risultati anche meditando solo un paio di minuti? E se la meditazione è interrotta da agenti esterni (telefono che suona, mio figlio che mi reclama, collega che ritorna in ufficio..)? Spesso quando sono sola in ufficio mi concentro sul respiro, sul corpo….ma poi il collega torna, il telefono suona..e devo ritornare vigile improvvisamente. se so che non è dannoso, allora riesco a concedermi anche solo quei pochi istanti, ma rischio di avere l’ansia da interruzione.. Grazie mille per quello che condividi con noi. Manuela”
Allora Manuela, va benissimo, cioè io consiglio almeno dieci minuti, sette se fai la meditazione per indaffarati –per saperne di più sulla meditazione per indaffarati clicca qui– perché diciamo che poi sposti sul quotidiano alcuni momenti di consapevolezza, una decina di minuti sarebbe l’ideale, quindi ancora meglio, venti meglio ancora, un’ora ok, più aumenti meglio è.
Ma anche due minuti vanno benissimo, cioè fallo, continua così.
Nell’ufficio va benissimo, cioè il fatto che tu in ufficio riesca a prenderti due minuti è fantastico, lo consiglio a tutti. Quello che mi chiedo, Manuela, è perché non ti prendi dieci minuti al di fuori dell’ufficio.
Io ho mio figlio di sei anni, di cinque anni in realtà, e gli dico ogni tanto “guarda papà adesso medita”, poi magari medito solo cinque minuti, però gli dico “lasciami tranquillo per qualche minuto”, oppure gli permetto di fare un giochino, una cosina che lo distrae oppure c’è qualcuno dentro casa che gli bada e in quel momento magari io mi permetto di stare un pochino in ascolto..
e poi se mi interrompe pazienza, il fatto che mi interrompa è ok, ci sta.. a volte io medito, so che c’è del tempo, sto aspettando una persona per esempio, sto aspettando che si prepara qualcuno, è dentro casa ci sta mettendo del tempo, e io quel tempo lo metto a meditare e medito finché “il mio timer” è questa persona che mi richiama a uscire ecco, benissimo, ok!
Quindi va bene, cercati comunque di trovare degli spazi quando tuo figlio dorme, quando tuo figlio non c’è, prima di dormire, cerca degli spazi solo per te di dieci minuti, questo sarebbe ideale.
Poi concediti di avere tutte le volte che vuoi un paio di minuti a disposizione, è meraviglioso, questo veramente lo consiglio a chiunque.
Talvolta una guida può esere di aiuto in meditazione
Ok, poi c’è la domanda di Floriano, e dice:
” La meditazione non è affatto una cosa semplice, necessita di preparazione, tempo, possibilità di isolarsi per almeno una mezz’ora al giorno. Cose non semplici da mettere insieme. E poi, una guida seria che corregga gli errori che si fanno in questa disciplina. Spero un giorno di riuscire a capire di più.”
Allora Floriano scusa, non mi ero accorto, questa non è di fatto una domanda, è un’osservazione. Ti ringrazio per aver partecipato in questo modo.
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