Meditazione Vipassana pensieri e benefici
Durante la Meditazione Vipassana ti sembra che i pensieri peggiorino?
Tranquillo/a, i benefici aumentano lo stesso…
Stai per scoprire:
- Come trarre beneficio dai pensieri
- Il momento chiave della consapevolezza
- Come “trasformare” le pippe mentali in Calma e Quiete mentale
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Spesso accade di fare meditazione 7/10 minuti di cui realmente tra pensieri e pippe mentali ne faccio la metà, eppure mi pare comunque di trarne giovamento, più tempo medito più aumenta la possibilità di peggiorare la qualità della meditazione.
È una sensazione o situazione normale?
Esatto… si è normale, anche questo va bene, in realtà quando si fa metà meditazione tra pippe mentali e pensieri è così, va tutto bene, i dieci minuti sono interi anche nel momento in cui ti rendi conto che parte di quel tempo è passato distratto dai pensieri, anzi è proprio questa presa di coscienza che ti dà la riprova del giovamento.
C’era un maestro di meditazione che diceva che ogni sessione di meditazione, fosse anche di 24 ore come può ad esempio capitare durante i ritiri, anche per il solo fatto di aver inspirato per 30 secondi in maniera Consapevole, quella sola unica piccola azione compiuta con consapevolezza dà senso a tutta la sessione di meditazione.
Ora l’invito è di cercare di essere presente, e questo va da se, evitando di crogiolarsi sugli allori, il fatto è di riuscire a porre l’attenzione e riuscire a disinnescare un processo che altrimenti va in automatico senza il nostro controllo.
I pensieri vanno in automatico, le masturbazioni mentali vanno in automatico, ogni volta che ti accorgi di un pensiero di fatto stai disinnescando qualcosa che altrimenti andrebbe per conto suo, di fatto più mediti più sei attento ad alcuni pensieri che prima magari c’erano ma di cui non ti accorgevi. . .
piano piano diventando più sensibile, la tua percezione mentre stai meditando è persino di avere più pensieri, ma il giovamento lo ottieni ugualmente, ed è stato dimostrato da vari esperimenti effettuati con l’elettroencefalogramma a meditanti che erano in ritiro e giorno dopo giorno venivano monitorati e mentre loro avevano la percezione che il loro livello di meditazione era peggiorato, il risultato dell’elettroencefalogramma diceva che il livello di profondità era aumentato; quindi mentre con il pensiero si pensava appunto di essere in confusione, in realtà il risultato era una maggiore calma e quiete mentale.